venerdì 20 gennaio 2012

Oh no, mi hanno bloccato Megavideo!

È ormai la questione all'ordine del giorno la chiusura di Megavideo/Megaupload ad opera dell'FBI, o almeno tra la popolazione del web, visto che le grandi testate giornalistiche sui loro siti dedicano alla questione meno dello spazio che dedicherebbero alle nuove tette siliconate di una delle ragazze di via Olgettina.
Tuttavia, argomento ben più controverso è l'azione dimostrativa da parte dell'organizzazione Anonymous nei confronti dei siti dell'Universal, della Warner music, della Casa Bianca, del Dipartimento di Giustizia americana, del FBI e numerose altre etichette musicali ed enti governativi.
C'è chi inizia a parlare di una vera e propria guerra digitale, di fronte a questo atto di portata mondiale e io, da semplice osservatore non posso fare altro che rimanere perplesso di fronte alla reazione di molti individui nel vedere un sito come quello di Megavideo/Megaupload chiuso.
L'attacco portato avanti da Anonymous, che molta gente non fa altro che osannare, non ha come obbiettivo riaprire il sito chiuso ieri sera, vuole sensibilizzare chiaramente la persone riguardo la questione del Stop Online Piracy Act, una proposta di legge che rischia di piegare il web al completo controllo di poteri forti e negargli la libertà che l'ha invece sempre caratterizzato.
Personalmente trovo piuttosto triste vedere commenti del tipo: "Questo vi meritate brutti stronzi per aver chiuso Megavideo!" Ho quasi l'impressione che la gente non si senta minacciata dal fatto che la rete possa essere controllata, bensì dalla possibilità di non poter più vedere i propri film/telefilm preferiti in streaming.
Sarei un ipocrita nel criticare la gente che guarda film attraverso piattaforme simili a Megavideo o scarichi musica utilizzando Megaupload. Quello che critico io è l'atteggiamento piuttosto becero di preoccuparsi prima di tutto di non poter usufruire più di questi servizi, e poi in caso, probabilmente solo quando il fenomeno diverrà tangibile, di vedersi portar via i propri diritti di cittadini del web.
Non intendo soffermarmi sull'esprimere giudizi riguardo la più o meno legittimità di utilizzare tali siti, quello che credo che molta gente non capisca invece è che il messaggio che Anonymous vuole lanciare è di svegliarci, capire cosa sta succedendo e agire di conseguenza, ormai è inutile lamentarsi della chiusura di un sito che difficilmente vedrà di nuovo la luce, sarebbe meglio preoccuparsi invece di quali saranno i prossimi siti a cadere (per motivazioni più o meno giuste).

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