Permise a mio fratello (ai tempi metallaro) di farsi crescere i capelli pur di non fargli mettere alcun piercing; sempre a mio fratello fece una scenata quando lo sciagurato si presentò a casa un orecchino finto all'orecchio e la scenata la fece anche a me quando le chiesi se potevo bucarmi l'orecchio all'età di 13 anni (più o meno).
Viene da sè che per me tatuaggi e piercing siano sempre stati off-limits, nonostante, specialmente nei confronti dei piercing, abbia sempre nutrito una sorta di ammirazione/timore reverenziale nato dai rischi che il piercing comporta: infezioni, danni vari e tutte quelle cose che fanno tanta paura e sulle quali mia madre si è sempre soffermata.
Tuttavia io non sono mio fratello e me ne sono andato via di casa a un'età in cui i colpi di testa sono ancora possibili e forse giustificabili, soprattutto da parte di mio padre sul quale ripongo tutte le mie speranze.
Fatto sta che ieri sono andato a farmi bucare la lingua, l'esperienza la riassumerò con un breve elenco puntato così da risolvere la questione in poco tempo.
- Ansia a mille prima di entrare nello studio (nel quale mi hanno fatto controllare l'integrità delle attrezzature utilizzate).
- Il foro non ha fatto per niente male, si è risolto tutto nel giro di 5 secondi e io mi sono trovato con il mio fantastico piercing in bocca.
- Il dopo foro non è il massimo: la lingua è indolenzita e basta che la sforzi un attimo e fa maluccio, ma nulla di terribile o insostenibile, si sopravvive anche a questo.
- Non mi trovo per nulla pentito della scelta, appena ho uno specchio disponibile tiro fuori la lingua per vedere il piercing.
- La cura non chiede grossi sacrifici ma è fondamentale e un po' di paranoie forse non fanno nemmeno male; meglio prevenire che curare.
Ecco qui la mia lingua a zampogna e il mio piercing nuovo nuovo
P.s. Lo so, è più di un anno che non scrivo sul blog, tuttavia ho deciso di far finta di niente e iniziare nuovamente come se nulla fosse, spero di essere un po' più costante...spero.