lunedì 12 dicembre 2011

Una notte da non ricordare

La notte tra l'11 e il 12 Dicembre 2011 sarà sicuramente una di quelle notti che non scorderò molto facilmente.
Torno a casa dopo un tour de force alla fiera dell'artigianato, stanco ma soddisfatto degli acquisti fatti in fiera.
Il modo migliore per passare il sabato sera a casa mia sembra essere diventato mangiare la pizza guardando cielo sparando commenti acidi contro i concorrenti di Masterchef e X-Factor (tutta vita insomma).
La pizza viene ordinata alle 8 e prima delle 9,30 del ragazzo delle pizze non si hanno notizie. La pizza arriva alle 10 e io per stare leggero mi sono preso una bella pizza con la cipolla.
Felice e goioso me la mangio, elemosinando da mio cognato un pezzo di calzone alla ricotta.
La pizza va giù, anche se non era chissà quale piatto di alta cucina. Mi distendo sul divano e crollo addormentato, fin quando mia sorella non mi sveglia dicendo di andare a dormire, faccio lo stesso e mi metto sotto le lenzuola.
Dormo male, me lo ricordo, ho passato notti migliori, tuttavia alle 4,30 il mio sonno viene interrotto da un boato, improvviso, spaventoso, che associato al possibile incubo che stavo facendo (non ricordo moltissimo) e alla mia fobia per ladri e rapinatori mi fa erompere in un urlo spaccatimpani che probabilmente ha svegliato tutto il palazzo. Vedo mia sorella pallida come mai comparire alla porta ovviamente ben nascosta dietro il suo uomo e chiedermi in un urlo se andasse tutto bene.
"E' caduto qualcosa! E' caduto qualcosa!"
L'ansia mi assale e mi guardo intorno terrorizzato per scoprire infine che era semplicemente caduta a terra l'aspirapolvere.
"Ecco cos'era."
Questa la risposta di mia sorella che tremante e più ansiosa di me rialza l'aspirapolvere e torna a dormire.
Il resto della notte lo passo insonne, riuscendo ad addormentarmi solamente verso le 6 di mattina.

Credo seriamente che io e mia sorella non potremmo mai vivere insieme da soli, anche perchè al minimo rumore probabilmente quello dei due che non è in piena crisi di panico sarebbe costretto a chiamare un'ambulanza e fare la prenotazione settimanale al centro d'igiene mentale.
Morale della favola: forse prendere la pizza con la cipolla rischiando di mangiarla dopo le 9,30 non è una buona idea.

Per quanto riguarda invece Masterchef sono contento per la vittoria di Spyros e dispiaciuto per l'eliminazione delle Cafè Margot però dalla vita non si può avere tutto.

martedì 6 dicembre 2011

La gestione delle fonti

Un buon giornalista deve essere in grado di gestire al meglio le proprie fonti, ma io, almeno per il momento non sono un giornalista, bensì un portinaio inacidito che vuole sapere tutto di tutti.
Le fonti sono la mia più grossa fonte di soddisfazione personale, è anche per questo che cerco di mantenere rapporti con quelle che mi forniscono i particolari più interessanti e sordidi.
Ci sono diverse categorie di fonti, e gestire le informazioni che ti forniscono talvolta è cosa dura, ma questa è un'altra storia.

Fonti storiche: sono forse tra le fonti più utili, poichè ti permettono di sapere vita (a volte hanno anche la documentazione prenatale) morte e miracoli della persona sulla quale intendi indagare. Sono fonti utili certo, il problema però è che a volte tendono a prendere le cose un po' alla larga, del tipo partire dal "Fiat Lux" per dirti con chi tizio stia uscendo.
Fonti "ti dico e non ti dico": Questa categoria ha alcune sottocategorie.
La prima sottospecie, forse la più pericolosa, è quella che per darti una minima informazione ti butta giù un'allusione o un giro di parole che neanche il campione mondiale di rebus riesce a tirarne fuori qualcosa, ti mandano fuori strada, ti fanno tranelli e rischi di capire tutt'altro.
La seconda sottocategoria è invece quella che non ti dice nulla in effetti, ma che fa che sia tu a trarre le tue conclusioni, tirandoti fuori le parole con le pinze e pensando così di non avere alcuna colpa.
La terza categoria, la più snervante, è quella che prima di dirti una cosa passa una buona mezz'ora a ripetere: "Dai te lo dico. No, non te lo posso dire. Ma sì dai, te lo dico. Oppure è meglio che non te lo dica."
 Fonti "Io non ti ho detto nulla": Si potrebbero far chiamare anche gole profonde queste fonti, tuttavia, solitamente il soggetto della diceria sa benissimo chi sono, visto che spesso sono detentrici di grossi segreti, che però rischiano di diventare in poco tempo di dominio pubblico. Sono tra le fonti più scomode probabilmente, poichè la minima allusione di una rivelazione in presenza del soggetto interessato potrebbe scatenare una tragedia di portata biblica.
Ultima fonte è un caso a parte, poichè non fornisce informazioni utili, ma ripete solamente maldicenze spacciandole per verità assolute. Sono fonti pericolose, da cui stare alla larga e facilmente riconoscibili poichè forse vi diranno esattamente ciò che volete sentire.

Io sono una persona pettegola, non lo nascondo, anche se a mia discolpa, posso dire...forse, che le informazioni che ho ricevuto non le ho mai utilizzate contro qualcuno o a mio vantaggio, bensì per sapere esattamente con chi ho a che fare (concedetemi almeno questa piccola bugia verso me stesso).