domenica 8 gennaio 2012

Non sono fatto per essere padre

Tralasciando possibili battute piuttosto ovvie e tristi, in questi giorni a casa dei miei genitori e con mio nipote nei paraggi mi sono reso conto di questa cosa.
Pensandoci bene non sono una persona molto costante, mi sono reso infatti conto che essere genitore è un lavoro a tempo pieno, un lavoro che in realtà ti lascia pochissimo tempo libero e quel poco che ottieni gira comunque attorno al frugoletto a cui devi votare la tua vita fin dal primo momento in cui viene al mondo.
Mi vedo benissimo nel ruolo di Zio, mi piace l'idea di poter viziare mio nipote, di poterlo far divertire per un intero pomeriggio, facendogli mangiare tutto ciò che a casa non gli è permesso mangiare, portarlo fuori casa, in giro per parchi o qualsiasi altro posto voglia visitare ( liberando magari  i genitori della sua presenza). Tuttavia quest'attenzione deve essere limitata nel tempo, mi stufo in fretta io.
Purtroppo all'età di 20 non riesco ad immaginarmi un futuro con un possibile bambino che mi corre tra le gambe e che mi prega per prenderlo sulle spalle, mi piacerebbe, non lo nego, però è una cosa per la quale credo di non essere tagliato.
Forse il mio potrebbe essere considerato un sintomo di egoismo, probabilmente lo è, infatti sarei anche disposto a donare il mio...il mio... dolce nettare (anche se fa molto film porno di seconda categoria) e vedere cosa ne possa uscire fuori, purché questo non porti a degli obblighi nei confronti del pupo.
Diamine, non riesco a controllare la mia di vita, mi domando come potrei controllare la vita di un altro essere completamente dipendente, almeno per 20 anni, da me.
Questo è il pensiero di un ventenne, magari un giorno cambierò completamente idea, resta il fatto che ora come ora, in qualità di padre non mi ci vedo proprio.

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