mercoledì 9 novembre 2011

Tesiste accattivanti e sbornie imbarazzanti

Le figuracce non sono mai abbastanza e ieri ovviamente mi ci sono dedicato con particolare zelo.
Vado a fare un esperimento (Suppongo di tipo cognitivo) per una tesista della mia università.
Mi si presenta questa sexy laureanda con un paio di shorts vertiginosi e degli occhialini da maestrina che sono tutto un programma. Inizia a spiegarmi come funziona l’esperimento, facendomi sedere su una sedia e spegnendo la luce (Ovviamente la mia fantasia galoppa alla grande, trasformando il possibile inizio di un film porno in una triste storiella in cui il ragazzo declina le attenzioni della sexy ricercatrice.)
L’esperimento si divide in due parti, nella prima mi compariranno sullo schermo delle stringhe: Una parola, una serie di immagini o una serie di punti e linee di cui dovrò indicare con il click del mouse il centro. Ovviamente nel minor tempo possibile e nella maniera più accurata.
Premettendo che non avevo le lenti a contatto e che ho clickato un po’ “ad minchiam”, ho sperato che l’esperimento finisse il prima possibile.
Seconda parte dell’esperimento: dovrò ascoltare delle parole di cui dovrò individuare la lettera centrale. (tempo massimo: 5 secondi)
Inizia l’esperimento, gasatissimo rispondo rendendomi conto di non fare così schifo.
Vulcano, cratere, demonio, diavolo, Sbor…nia.
Da quel momento in poi la situazione ha iniziato a degenerare.
Io sghignazzo, cercando di trattenermi.
Lei ridacchia imbarazzata.
L’esperimento continua con me che sparo lettere a caso ormai completamente rapito da quell’orribile parola che mi pulsa nella testa.
Ovviamente, anche quando la ragazza, palesemente imbarazzata, ha cercato di spiegarmi lo scopo dell’esperimento, io non riuscivo a smettere di sghignazzare, più per l’imbarazzo, che per la parola in sé.

Glael: Ho fatto una figura di merda.
***: Sei scoppiato a ridere quando hai sentito Sbornia?
Glael: Sì.
***: Lo sapevo. (Espressione di amarezza sul viso.)

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