domenica 6 novembre 2011

Non ne possiamo più della Sarah Scazzi di turno! Sicuri?


Ogni giorno ci lamentiamo di come siamo perennemente bombardati dai media, per interi mesi, con storie cruente e piene di intrighi familiari/affettivi, a nostro avviso, di dubbio interesse.
E’ vero, non se ne può più, ne abbiamo le scatole piene di sentir parlare di soubrette che si danno al porno fatto in casa, orribili omicidi, e amanti impazzite che uccidono la moglie del loro uomo (loro?).
Perché i giornali continuano a propinarci storie su storie, con una traccia di base identica, quando a noi invece interessa solamente sapere quali saranno le sorti economiche dell’Italia e come risolvere complesse situazioni di disagio sociale?
Innanzitutto, il giornale non lo scrivono solo per me o per te o per loro. Un giornale vuole essere rivolto a tutti, un quotidiano d’informazione sia ben chiaro.
Prendiamo il caso di un giornale accessibile a tutti, un giornale metropolitano gratuito come City o Metro. Non nascondiamoci dietro un dito, vogliamo ostinarci a dire che non buttiamo un occhio sull’articolo riguardante un omicidio, magari condito anche da una qualche scandalosa storia sessuale?
Ammesso e non concesso che magari non andrete a cercare volontariamente l’articolo tra le pagine del giornale, dubito fortemente che non leggerete almeno le prime righe dell’articolo (Special modo se fresco fresco di stampa).
A proposito di ciò c’è un caso emblematico che ha coinvolto il quotidiano “News of the World” che dopo il ’45 contava 7 milioni di lettori per il numero della domenica. Il taglio degli articoli era proprio del tipo contro cui ci scagliamo regolarmente, le famose 3S: Sesso, Sangue e Soldi.
Ebbene questo quotidiano fece un’indagine statistica chiedendo alla gente cosa leggesse del giornale. Ovviamente una buona maggioranza rispose dicendo di leggere gli articoli seri e non gli altri. Il giornale cambio la propria linea editoriale e in capo a due settimane la tiratura era diminuita di 500mila copie, inutile dire che il direttore fu licenziato in tronco e il giornale torno al suo solito approccio.
Perché tutto questo? Ipocrisia, gusto per il macabro, mancanza di alternative perché i quotidiani ci propinano solo questo?
Sull’ultima ho seri dubbi. I giornali sono interessati a vendere, e devono vendere qualcosa di appetibile, che attiri, che interessi i lettori. Dubito fortemente che pubblichino articoli che non interessino i propri lettori.
Forse, leggere questi articoli non fa altro che soddisfare il desiderio di “avventura” di molta gente nella sicurezza del loro posto a sedere sul mezzo che li porta a lavoro.

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