martedì 17 aprile 2012

Le stelle che ti aiutano a sognare.

Nihal, Dubhe e Adhara sono i nomi di tre stelle, ma sono anche i nomi di tre personaggi che mi hanno accompagnato lungo l'adolescenza e alle quali oggi, a 20 anni ormai suonati, ho detto definitivamente addio, con un po' di tristezza nel cuore.
Le letture di gioventù (come se ormai fossi un ultrasessantenne che sa bene come gira il mondo) credo che saranno quelle che più mi accompagneranno lungo la vita, poiché sono quelle attraverso le quali ho formato il mio carattere, i miei interessi e le mie fantasie.
Il ciclo di storie del Mondo Emerso per me si è chiuso oggi, nella maniera migliore forse, senza ansia, senza fretta (cosa che invece non è successa ad esempio con l'ultimo libro di Harry Potter), godendomi con assoluta serenità le ultime parole di una autrice (Licia Troisi) che nella sua semplicità ha sempre soddisfatto i miei gusti di lettore in erba.
Ho sempre considerato le saghe del Mondo Emerso una lettura marginale, una lettura che per quanto mi piacesse era più una sorta di condimento o contorno, che accompagnava nei momenti liberi la lettura di altri romanzi. Tuttavia, con il senno di poi, mi rendo conto solamente ora del valore che hanno avuto questi libri per me, sia dal punto di vista della crescita, sia dal punto di vista affettivo. 
Arrivato a questo punto mi prendo la libertà di scrivere due righe su quello che è sicuramente stato il mio personaggio preferito, ovvero Dubhe: una protagonista, quindi la mia scelta risulta essere un po' banale, ma certamente meno banale risulta essere il personaggio a parer mio meglio riuscito all'interno dell'intero ciclo. Dubhe è una semplicissima umana, non l'ultima della sua razza, non una creatura quasi sovrannaturale, una semplicissima umana, con i suoi punti di forza, ma soprattutto con le sue debolezze. È questo sicuramente l'aspetto che più mi ha colpito della saga delle "Guerre del Mondo Emerso", una protagonista, all'interno di libro Fantasy, che è una comunissima umana, che è diventata quella che è solo grazie alle proprie capacità, non grazie a un intervento divino, non perché predestinata, non perché dotata di qualcosa che agli altri manca, ma una semplice umana che affronta la propria vita, in maniera sicuramente avventurosa, ma che risulta essere migliore degli altri solo grazie alle proprie forze. Dubhe è sicuramente il personaggio che ho sentito più vicino a me e che più mi è dispiaciuto abbandonare.
Questo papiro per dire una cosa (forse più a me stesso che a qualcun altro): forse negli ultimi tempi ho sbagliato a sottovalutare il genere fantasy e considerarlo un filone letterario di serie B, perché esattamente come un qualsiasi altro romanzo, un libro fantasy racconta una storia, poi che valga la pena leggerla oppure no, questo di certo non dipende dal suo genere.

Nessun commento:

Posta un commento